Manager della moda e atleta da record: "Correre è la mia vita".
Ha pensato allo sport con l'unico obiettivo di riprovare il piacere di correre.
Lei che, nel 2005 aveva perso l'uso delle gambe in un drammatico incidente.
L'auto presa a noleggio per un impegno di lavoro si schianta contro quel guard-rail che trancia il suo sogno.
Lo splendido sorriso si sarebbe potuto spegnere per sempre: lei così affascinante, impegnata per una casa di moda (non la Versace), pur essendo nipote di Gianni e Donatella, costretta a non camminare più.
Ma non si arrende.
Cinque anni dopo, nel 2010, si rialza e comincia a fare della corsa la sua vita.
Inizia la rinascita.
Fino a trasformarsi da 'papera saltellante', come si è definita lei stessa, a pluricampionessa italiana ai campionati paralimpiaci di Grosseto.
Giusy Versace ha dedicato l'oro nei 100 metri alle donne e alle mamme della ex Mabro, l'azienda tessile in crisi da tempo.
"Dopo l'incidente ho iniziato a dedicarmi anche agli altri, prima non ci pensavo, ero troppo concentrata sulla carriera".
"Nel mio libro, Con la testa e con il cuore, mi sono messa a nudo e mi è costato molto, ma spero possa servire a quanti attraversano momenti difficili".
Fonte: La Nazione, 20 maggio 2013
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