Paola Belli: la prof. dei ragazzi col tumore

La notte prima degli esami.

Ieri entro nel corridoio del day hospital di oncoematologia e trovo Domitilla e Gianmarco che parlano: lei gli spiega che ha avuto 9 in condotta per la poca partecipazione (è rientrata a scuola ad aprile, lui le confida i dubbi sulla matematica.

Io li vedo e impallidisco: che fate qui?

A casa, a studiare, domani ci sono gli esami alle 8.

Dei miei quattro maturandi, Paolo l'aretino, coi farmaci sul cuscino, se la cava benino.

Elena sta a Ferrara, ha ballato impaurita per il terremoto e mi telefona.

Domitilla, serena, mi dice che a controllo fatto se ne va.

Gianmarco ha un problema al Cvc (per capirci: Cvc= anestesia, ricovero per cambio, etc.), intanto loro parlano delle materie apprese tra vomito e cannelli, dell'isolamento, di quanto i prof. sono carini o stronzi.

Con me siamo a scuola: "Professoressa (a scuola mi chiamano profe, quegli altri...), stia tranquilla, mi rilanciano in giornata!".

E chi ti tiene, a te Gianmarco, a parte quelli delle stanze del trapianto...

Sono belli i miei ragazzi, e oggi saranno tutti bravissimi, anche se forse la notte prima dell'esame se la ricorderanno davvero, loro.

Salutateli, nell'Italia intera, perchè a loro non si pensa o non si vuol pensare, se si è in salute.

E ora vado nella mia classe normale.

Di loro si parla già.

Io sono la loro insegnate, professoressa, non profe, per rispetto e affetto profondo, nel tunnel della malattia.

Paola Belli


Fonte: Repubblica 20 giugno 2012

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