Depressione e problemi alimentari, per le italiane, non accennano a diminuire, soprattutto tra le adolescenti e, l'abuso di alcol e farmaci sono la diretta conseguenza.
E' questo il quadro che emerge dalla seconda edizione del Libro Bianco di O.N.D.A. (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna).
I numeri dell'ospedalizzazione per questi disturbi parlano chiaro: si è passati dal 47 al 50% dei ricoveri per le donne e dal 49 al 52% per gli uomini; anche se si tratta di numeri sottostimati.
Il dato più preoccupante riguarda i disturbi dell'alimentazione, di cui soffre il 5% della popolazione, ben 3milioni di italiani affetti da bulimia, anoressia o obesità psicogena.
Il 96,2% è rappresentato da donne, anche se attualmente si assiste a un preoccupante aumento anche tra gli uomini.
Francesca Merzagora, Presidente di O.N.D.A. dice:
"L'aumento delle nevrosi tra le donne italiane è davvero allarmante, in testa si trovano la depressione e i disturbi psichici alimentari, prima causa di morte tra le adolescenti.
E, una conseguenza delle nevrosi è anche l'aumento dell'uso-abuso di alcol e farmaci antidepressivi".
Il problema sono gli stili di vita cui le donne, soprattutto, non riescono ad adeguarsi; succede, soprattutto, a chi non ha una base sociale e culturale adatta per gestire il cambiamento, che spesso è legato ai livelli di scolarità.
Le donne hanno dovuto fare i conti con cambiamenti epocali nel loro stile di vita, hanno conquistato un rispetto sul lavoro, anche ad altissimi livelli, ma sono tutt'ora le custodi della casa e della famiglia.
Conciliare i due mondi differenti non è semplice, dato che i servizi messi a disposizione dalle Istituzioni sono ancora insufficienti e, lo stress psicologico è in agguato.
Il Professor Walter Ricciardi spiega:
"Le donne hanno preso consapevolezza del problema e del fatto che deve essere affrontato; è quindi, aumentata la richiesta di aiuto, ovvero, non ci si nasconde più di fronte a un disagio, ma si combatte.
Purtroppo, le donne del Sud anche in questo settore della salute risultano svantaggiate sia perchè affrontare un problema significa conoscerlo e averne le informazioni (che spesso mancano nelle regioni meridionali), sia per la mancanza di strutture organizzate, sia, infine, per il livello socio-culturale di scolarità inferiore rispetto al Nord".
Fonte: Vero Salute - Elisa Baldaccini
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