Quand'è che smetti di lamentarti e cominci ad agire?

Oggi rispondo ad Antonietta, una cara amica della mia mailing list che tempo fa mi ha inviato un'email dal tono un po' troppo lamentoso.

Pubblico la mia risposta (non la sua email, non mi è arrivata l'autorizzazione), perché sono certo che le molte amiche del blog, sapranno coglierne i vari suggerimenti tra le righe e farli propri.

Se anche tu hai la brutta abitudine di lamentarti in continuazione, leggi il post, smettila di lamentarti e comincia ad agire.

Un abbraccio

Giancarlo Fornei
Formatore Motivazionale, Scrittore & Mental Coach
"Il Coach delle Donne"


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Cara Antonietta, ma perché non incominci ad apprezzare quello che hai?

Sei giovane, sei bella, sei intelligente e di successo.

Permettimi di farti notare che non tutte le persone che mi scrivono possiedono queste doti (e tutte insieme), pertanto, cara amica mia, ti prego di tenerne conto in futuro...

Mi dispiace molto che tu e il tuo compagno siate alla frutta, purtroppo sono cose che succedono, anche nelle migliori famiglie.

Certo, col senno di poi, avresti potuto gestire il rapporto in maniera diversa, ma ormai è andata.

Piuttosto, vorrei che tu la smettessi di rimpiangere il passato e guardassi un po' avanti, fiduciosa del tuo domani.

Sei laureata ed hai anche maturato ottime professionalità nel settore della contabilità,
quindi, amica mia: smettila di piangerti addosso e comincia a rimboccarti le maniche.


Ogni essere umano di questo mondo ha paura.

Anche i vincenti sentono questa brutta emozione, eppure, la differenza è tutta qui: i vincenti agiscono nonostante la paura, i perdenti rimandono continuamente le cose.

Per favore, voglio che a partire da questo momento, quando leggerai queste parole, tu ti renda conto che puoi ancora combattere, lottare per la tua vita.

Puoi ancora farcela.

Ma di quali limiti parli?
Io a quasi 50 anni combatto ancora come un leone.

Ci sono delle amiche che leggono questo blog che hanno la mia età o molto più dei tuoi anni, e combattono come delle leonesse.

Tu dove hai il tuo coraggio?
Smettila di commiserarti e comincia ad agire, per favore.

Per quanto riguarda i tuoi obiettivi, ti consiglio di rivolgerti ad un buon coach, che forse, oltre ad aiutarti a definirli e poi raggiungerli, ti aiuterebbe anche a creare della sana autostima.

Cercalo nella tua zona, sono certo che ci sono e se proprio non lo trovi, io sono qui. Armati di coraggio nel metterti in discussione e vienimi a trovare.

Purtroppo gli uomini sono spesso stupidi e mi dispiace che il tuo compagno si comporti così male con te.

Ma ti stai facendo del male da sola, mentre lui, beatamente, è sicuro di averti in mano, di spezzarti in due, il brutto è che tu glielo permetti, con il tuo comportamento passivo.

Voglio che tu sappia che puoi farcela: a 40 anni hai ancora tutto un mondo davanti, una vita da percorrere.

Cerca un qualsiasi lavoro che ti permetta di uscire di casa, comincia con il renderti indipendente economicamente, al lavoro della tua vita, ci penserai dopo.

Torna libera, al resto penserai dopo.

Un grande abbraccio
G.F.
ps
Se anche Tu, come Antonietta, sei una donna in crisi e non riesci ad uscire da questa brutta situazione, leggi il mio ebook omonimo, scritto appositamente per aiutare tutte le donne a tornare a sorridere. Clicca su questo link



Commenti

  1. L' autocommiserazione è improduttiva. Significa trovare una scusa per tutto quello che nella nostra vita non è ancora perfetto. E ce ne sono tante di imperfezioni legate ad atteggiamenti limitati e pessimisti. Il pessimista sa che la felicità è passeggera e che l' unica certezza e lo stato di insofferenza che vive e che considera una condizione definitiva e pervasiva. Pensare male fa vivere male. Il pensiero negativo offusca la lucidità delle persone che sommerse da migliaia di problemi si abbandonano ad essi senza capacità di reazione immediata.
    Sconfiggere le nostre più paure più inconfessabili è la chiave per solide fondamenta di autostima che si fortifica quando ci autorizziamo di essere forti e capaci di portare a termine un obiettivo, molto importante per noi. Basta agire e fare passi graduali e costanti. Magari un primo passo può essere la lettura di un libro che affronta un tema a noi caro, assimilare il contenuto di un video corso oppure rivolgersi a persone competenti che ci possono aiutare però ' SIAMO SOLO NOI GLI UNICI RESPONSABILI DELLA NOSTRA PERSONA E SIAMO NOI A DECIDERE COSA DOBBIAMO VERAMENTE FARE PER ESSERE FELICI '. Magari sorridere di più alla vita e alle persone che vivono nel nostro ambiente è un primo passo di denso significato che ci dà forza di agire.

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  2. Splendido commento, caro Marco, grazie...

    speriamo che le amiche che leggono il blog, lo prendano come esempio...

    un abbraccio

    RispondiElimina

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